Trailer: DALLARTE – Un film di Jonny Costantino
Documentario prodotto dall’Istituto Italiano di Cultura di Zurigo con il sostegno dell’Archivio Luigi Ghirri, al cinema Arthouse Alba di Zurigo. Alla presenza del regista Jonny Costantino e dalla cantante e attrice Angela Baraldi.
Dalla il cantautore. Dalla il poeta. Dalla l’istrione, l’animale da palcoscenico. L’amatissimo Dalla: tesoro nazionale e orgoglio internazionale, poliedrico inventore di forme non solo musicali e voce di chi non ha voce, cantore dei sentimenti forti e delicati, dei pensieri inconfessati. Di quel prisma unico che è Lucio Dalla Dallarte restituisce facce e riflessi da una prospettiva particolare: l’arte.
Perché la passione di Dalla per l’arte visiva è la costante di tutta una vita. Attento collezionista oltre che gallerista a Bologna a cavallo tra gli anni Novanta e gli anni Zero, il cantante bolognese ha instaurato legami stretti e duraturi con alcuni dei maggiori pittori e scultori, fotografi e illustratori italiani del proprio tempo, a partire da Luigi Ghirri. Al grande fotografo si devono i più celebri e iconici ritratti di Lucio. Tuttavia la loro relazione travalica questo piano, un piano da intendersi quale ricaduta di qualcosa che sta a monte: un’ammirazione artistica reciproca compenetrata con una forte amicizia. Luigi Ghirri – scomparso nel 1992 – è il maestro della marginalità, della solitudine, del silenzio. Le sue fotografie posseggono una qualità che Dalla non esitava a definire musicale: «hanno un loro suono interno, hanno un inciso, un ritornello, si sente che sono costruite, che hanno un mixaggio», commenta il musicista. Quel che altrove viene relegato nel fuoricampo – trascurato dall’occhio nudo dei più – sboccia epifanico nei volti e nelle marine, nei muri scrostati e negli scorci di vita quotidiana fissati da Luigi.
Qualcosa di affine accade nelle canzoni di Lucio.
Il rapporto di vita e di arte tra questi due mostri sacri è uno dei fuochi di Dallarte e a farci da Virgilio lungo le sue pieghe, sensibile alle sfumature umane e poetiche, è la cantante Angela Baraldi. Chi meglio di lei? Chi più di lei è stata vicina a entrambi? A New York e a Boston, a Sorrento e alle Isole Tremiti, on the road e sul “Catarro” – così Dalla aveva battezzato la propria barca a vela – la cantautrice bolognese era con loro. Contrappuntato dalle splendide immagini di Luigi Ghirri, l’emozionato racconto di colei che tante volte ha condiviso il palco col leggendario concittadino ha luogo in una location speciale: a Roncocesi, provincia di Reggio Emilia, nell’Archivio Ghirri.
Un altro fuoco di Dallarte è Lorenzo Mattotti, appassionato della prima ora di Lucio. Col geniale illustratore, pittore e regista ricordiamo Dalla nei curiosi panni di presentatore della trasmissione televisiva sul fumetto “Eroi di cartone” (1970), attraversiamo i cruciali album degli anni Sessanta e Settanta e dunque le collaborazioni con Paola Pallottino e Roberto Roversi, esploriamo gli influssi dalliani sull’immaginario mattottiano, ci soffermiamo sull’ultima incursione cinematografica di Lucio: il film d’animazione Pinocchio (2012), diretto da Enzo D’Alò con i personaggi e i paesaggi di Lorenzo Mattotti, terminato nell’anno della morte di Lucio. Di fatto, le ultime musiche di Dalla per il cinema coesistono con le immagini di Lorenzo Mattotti. Come in Le Mystére Picasso, col fiato sospeso del regista e della crew, vediamo l’artista impugnare una matita azzurra e tradurre in segno il suo sguardo su Dalla. La cornice dell’incontro e dell’omaggio è l’atelier di Mattotti a Parigi, in un quartiere della Rive Droite così vivo e palpitante, colorato e promiscuo che non sbagliamo a definirlo dalliano.
Non tutti sanno che Lucio è stato un indimenticabile Sancio Panza filmico nel Quijote (2006) di Mimmo Paladino e nei panni dello scudiero del cavaliere dalla triste figura appare in alcuni gustosi intermezzi di Dallarte. Gionata Mirai – carismatico componente del Teatro degli Orrori – omaggia e stravolge alcuni capisaldi della discografia di Lucio con la sua chitarra a dodici corde e noi non ci limitiamo ad ascoltarlo: in una sorta di cortocircuito musicale e paesaggistico, ci godiamo Gionata in azione a Tempio Pausania, paese della Gallura pervaso dalla presenza di un altro fondamentale cantautore italiano, Fabrizio De André. Fulvio Accogli – Lady Macbettu nello spettacolo teatrale cult Macbettu – distillerà il lascito del cantautore sulla propria sensibilità di artista in un monologo originale composto per l’occasione. Naturalmente – insieme ai notturni e ai diurni, agli interni e agli esterni sardi, parigini, reggiani – avremo lampi di Bologna: la strada, le atmosfere, i colori e il Cimitero monumentale della Certosa, dove Dalla riposa a pochi passi dal poeta Carducci e dal pittore Morandi. Né mancheranno altre ghiottonerie, come le inedite riprese d’archivio con Lucio in primo piano che parla di dallate e ghirrate come fossero marachelle.
Dopo due lungometraggi narrativi, l’adattamento letterario La lucina (2018) e il gangster movie Sbundo (2020), il cineasta e scrittore Jonny Costantino torna sulle orme del lavoro d’esordio, il documentario Jazz Confusion (2006). Intriso di Dalla e di arte in ogni sua fibra audiovisiva, Dallarte è sia un ritratto d’autore sia uno scatenato pastiche. Con l’intensità e la profondità di scandaglio che gli sono proprie, il regista rompe il format documentario per inventarsi uno stile di narrazione risonante dell’estrosità del soggetto, espressivo della sua serissima giocosità. Perché c’è un aspetto che non deve sfuggire quando si ha a che fare con artisti come Dalla, Ghirri, Mattotti e dal canto suo Costantino: come voleva
Nietzsche, la serietà delle loro opere è la medesima, accogliente e intransigente, che contraddistingue i giochi dei bambini.
Ingresso libero, iscrizione obbligatoria per tutte le persone. Prenota ora cliccando > qui.
Dove e quando:
sabato, 4 marzo 2023, ore 18.00-20.00, Arthouse Alba, Zähringerstrasse 44, Zürich
Mezzi pubblici: tram no. 3, 4 e 10 fino alla fermata di Central, a piedi 2 min.
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