“Poiché il cinema non è solo un’esperienza linguistica, ma, proprio in quanto ricerca linguistica, è un’esperienza filosofica.”
Pier Paolo Pasolini da Poeta delle Ceneri
Al cinema Riffraff di Zurigo avrà luogo il seminario “Pasolini: Battute sul cinema” che vede la partecipazione in qualità di relatore di Caterina D’Amico. Il seminario è organizzato in occasione del centenario dalla nascita di Pier Paolo Pasolini e intende indagare un aspetto peculiare dell’autore, ovvero l’influenza che l’arte figurativa dei capolavori che, a partire da Masaccio, Giotto, i Primitivi italiani fino ad arrivare a Francis Bacon, ha avuto nella costruzione dell’immagine cinematografica (grazie ad un maestro come Roberto Longhi che orientò l’immaginario di Pasolini), ripercorrendo da un punto di vista filologico l’attività cinematografica e l’archeologia documentaristica dell’artista che a distanza di anni dalla sua produzione ha ancora degli esiti oltremodo futuribili. Da intellettuale “illuminato” del Novecento la figura di Pasolini prima ancora che regista e autore è principalmente quella di teorico del cinema che ha ipotizzato una semiotica propria del linguaggio cinematografico. Nella sezione dedicata espressamente alla settima arte de l’Empirismo Eretico laboratorio e sintesi della filosofia e dell’estetica della sua visione critica, si evince come il Codice del Cinema e il Codice della Realtà finiscano inevitabilmente per combaciare: “Facendo il cinema io vivevo finalmente secondo la mia filosofia. Ecco tutto!”. Pasolini avrebbe affidato alla voce di Totò la diramazione dei suoi teoremi nel film a episodi “Che cos’è il cinema?” ma la scomparsa dell’attore partenopeo non ne permise la realizzazione. Il teologo e poeta Josè Tolentino de Mendonça studioso dell’opera di Pasolini, paragona la sua critica della modernità all’universalità del messaggio di Paolo di Tarso l’apostolo delle Genti, che tante volte ha ispirato la sua poetica, scegliendo di non conformarsi alla mentalità dominante del mondo ma di “esercitare” una visione analitica in cui necessariamente si innesti il tormento creativo elemento in grado di dare luogo ad una narrazione etica ed estetica della realtà.
Il seminario in collaborazione con la Cineteca di Bologna, si avvarrà del materiale proveniente dalla mostra Folgorazioni figurative allestita fino ad ottobre 2022 negli spazi espositivi del Sottopasso di Piazza Re Enzo a Bologna. La mostra è curata da Marco Antonio Bazzocchi, Roberto Chiesi e Gian Luca Farinelli.
“Dalla pittura, che imparò ad amare tra i banchi dell’Università di Bologna agli inizi degli anni Quaranta, al cinema, che lo vide protagonista di una meravigliosa stagione negli anni Sessanta e Settanta. I capolavori dell’arte medievale e rinascimentale rivivono nel cinema di Pier Paolo Pasolini, sono riferimento visivo costante delle sue inquadrature, fonti d’ispirazioni o financo tableaux vivant. Le Folgorazioni figurative furono quelle che illuminarono lo sguardo del giovane Pasolini, quelle che la mostra realizzata dalla Cineteca di Bologna ricostruisce mettendo a confronto le immagini della grande tradizione pittorica e quelle dei film di PPP, lungo un percorso cronologico che va dall’esordio di Accattone nel 1961 all’ultimo, postumo, Salò del 1975”.
A seguire sarà proiettato “La Voce di Pasolini”, documentario del 2005 realizzato da Matteo Cerami e da Mario Sesti con la voce narrante di Toni Servillo.
Il documentario ripercorre la vita di Paolini attraverso frammenti dei suoi scritti, con l’ausilio di materiale di repertorio dell’Istituto Luce e filmati dall’opera mai terminata Porno -Teo- Kolossal.
Progetto a cura di Maria Laudiero in collaborazione con la Cineteca di Bologna e con il patrocinio del Pontificio Consiglio della Cultura.
Ingresso libero. Posti limitati. L’iscrizione è obbligatoria per tutti coloro che desiderano partecipare, cliccando sul pulsante verde sottostante “Prenota ora” oppure chiamando lo 044 202 48 46. Per annullare la vostra iscrizione, scrivete a iiczurigo@esteri.it.
Dove e quando:
Martedì 21.6.2022, ore 18.00
Riffraff Kino, Neugasse 57-63, Zürich
Foto credits PPP: Wikipedia
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