Ultimo incontro del ciclo di conferenze a Zurigo organizzato dalla Chiese Valdese su tre figure di esuli italiani che hanno influenzato la storia della chiesa riformata zurighese.
2 ottobre:
Pietro Martire Vermigli, il riformatore cosmopolita e il docente alla Schola Tigurina (1556-1562)
Emidio Campi, professore emerito di Storia della Chiesa e già direttore dell’Istituto di Storia della Riforma svizzera dell’Università di Zurigo, si soffermerà sulla figura di Pietro Martire Vermigli (1499-1562), il massimo teologo protestante italiano del Cinquecento e uno dei padri fondatori del protestantesimo riformato, fu canonico agostiniano della Congregazione laternanense nella quale ricoprì importanti uffici. Minacciato dall’Inquisizione abbandonò l’Italia nel 1542. Trovò asilo e ampia stima come professore di Sacra Scrittura a Strasburgo e Oxford, dove diede contributi decisivi alle dottrine e all’ordinamento ecclesiastico della Chiesa anglicana. Trascorse gli anni più fruttuosi della sua vita a Zurigo (1556-1562) come docente presso la Schola Tigurina.
24 ottobre:
Bernardino Ochino, il pastore scomodo di una indesiderata comunità nella Zurigo del Cinquecento
Luca Baschera, libero docente dell’Università di Zurigo, si soffermerà sulla figura di Bernardino Ochino. Nato a Siena, fu vicario generale dell’ordine dei cappuccini e uno dei più acclamati predicatori italiani del suo tempo. Nel 1542, per evitare di sottoporsi al tribunale dell’Inquisizione, fuggì all’estero. Esercitò il ministero pastorale nelle chiese riformate di lingua italiana a Ginevra, Augusta, Londra e dal 1555 a Zurigo. Qui accanto all’attività pastorale, scrisse alcuni trattati dottrinali in cui difendeva la tolleranza e la libertà di coscienza. Si attirò la condanna della commissione di censura della chiesa zurighese che lo espulse nel dicembre del 1563. Morì ad Austerlitz in Moravia l’anno successivo.
31 ottobre:
Isabelle Bresegna, una nobildonna napoletana di fede riformata esule a Zurigo e Chiavenna
Stefania Salvadori, ricercatrice dell’Università di Göttingen (Germania), si soffermerà sulla poco nota figura di Isabella Bresegna. La nobildonna napoletana, folgorata dalla predicazione di Bernardino Ochino, aderì al movimento riformatore degli „spirituali“. A Piacenza, dove suo marito era governatore della città per incarico dell’imperatore Carlo V, era solita accogliere persone di tendenze riformiste e persino eretiche. L’attività di Isabella nella diffusione di idee eterodosse suscitò l’attenzione degli inquisitori. Per sfuggire ad un processo ereticale abbandonò famiglia e beni e trovò rifugio dapprima in Germania, poi a Zurigo nel 1558. Attiva come diacona nella comunità di lingua italiana, morì a Chiavenna nel 1567.
Ingresso libero. Al termine di ciascuna conferenza seguirà un piccolo rinfresco.
Organizza:
Il ciclo di conferenze è promosso dalla Chiesa evangelica di lingua italiana di Zurigo (Chiesa valdese), con il contributo della Chiesa riformata del Cantone di Zurigo, con il patrocinio dell‘Istituto Italiano di Cultura di Zurigo nonché con la collaborazione delle Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani (ACLI), della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera (CCIS), del Comites di Zurigo e della Federazione delle Colonie Libere Italiane (FCLI).
Dove e quando:
2 ottobre, 24 ottobre e 31 ottobre 2019 ore 18.30, Liceo Artistico, Parkring 30, Zurigo